lunedì 28 marzo 2011

1 settembre 1969, ufficiali prendono il potere in Libia

Dal giorno dell'indipendenza, il 24 dicembre 1951, in Libia regnava Re Idris I Senussi, nipote del fondatore della confraternita dei Senussi Sayyid Muhammar e dal 1916 Emiro della Cirenaica. Un re molto legato a Stati Uniti e Gran Bretagna (secondo alcuni un vero e proprio fantoccio carrotto al servizio degli inglesi) che deludeva fortemente i sostenitori del nazionalismo arabo e del panarabismo, soprattutto di ispirazione egiziana. Il malcontento divenne ancora più marcato quando durante la guerra dei sei giorni, nel 1967, re Idris non appoggiò la causa comune araba contro Israele.
Malato e bisognoso di cure, decise di abdicate a favore del nipote Sayyid Hassan il 5 settembre 1969. Pochi giorni prima del passaggio di consegna dei poteri, il 1 settembre 1969, mentre si trovava in Turchia per curarsi, un gruppo di ufficiali "nasseriani" guidati da Gheddafi (nella foto con Nasser), giovane capitano di 27 anni (poi autopromosso colonnello) presero il potere in modo incruento. All'epoca era il più giovane Capo di Stato al mondo.
La Libia fu ribattezzata Repubblica Araba di Libia - fu adottata fino al 1979 (anno in cui Sadat firmò la pace con Israele) una bandiera con gli stessi colori dell'Egitto e furono avviate una serie di nazionalizzazioni delle imprese e dei possedementi stranieri. Inoltre furono effettuate riforme (aumentati salari minimi, diminuti i salari dei ministri, costruiti ospedali e scuole) e restaurata la legge islamica. Solo un'anno dopo, nell'ottobre 1970, tutti gli italiani (circa 20 mila) furono costretti a lasciare il paese (Ministro degli Esteri in Italia era Aldo Moro) , da allora in Libia è stata istituita la festività del 7 ottobre, come "giorno della vendetta". Da questa confisca si salvarono solo ENI e FIAT. Furono inoltre chiuse le basi militari statunitensi e britanniche.



La storia degli oltre 40 anni di potere di Gheddafi è complessa e può essere sinteticamente suddivisa in tre periodi: quello del panarabismo, quello dell'estremismo e quello di una moderazione di facciata che è giunta fino ai giorni nostri.
Nella prima fase (1969-1979) il riferimento politico e culturale fu l'Egitto, il panarabismo e l'islam egli lavorò per una causa comune araba, sposando la comune tesi anti-israeliana. Nel 1976 (lo stesso anno in cui salvò la FIAT acquistando il 10% delle azioni) pubblicò anche il Libro Verde, una sorta di invito al risveglio del mondo arabo. verso un socialismo islamico. A seguito della firma di Sadat degli accordi di pace con Israele, che Gheddafi visse come un tradimento, si legò fortemente all'estremismo islamico e al terrorismo internazionale, in particolare quello palestinese, ospitando basi e centri di addestramento che formarono militari e golpisti di molte aree africane. Questi suoi legami gli valsero il titolo di nemico numero uno degli Stati Uniti (a partire dal 1990 questo titolo fu assunto dall'iracheno Saddam Hussein) i quali giunsero a tentare di ucciderlo il 15 aprile 1986 quando fu salvato, dal bombardamento della sua residenza, da una telefonata del primo ministro italiano Bettino Craxi. Nel 1988 ordinò l'attentato al Boeing 747 che a Lockerbie costò la vita a 259 passaggeri mentre l'anno dopo nel 1989, la stessa cosa avvenne per un aereo in Ciad. Mentre resta ancora avvolto nel mistero il coinvolgimento libico nell'abbattimento del DC9 dell'Itavia a Ustica il 27 giugno 1980. Seguirono dieci anni in cui Gheddafi apparve isolato dal resto del mondo fino a costringerlo, nel 1999, a consegnare i due autori dell'attentato di Lockerbie. Nell'ultimo decennio l'atteggiamento di Gheddafi cambiò nuovamente: ruppe con l'integralismo islamico, si riavvicinò agli americani e strinse forti legami commerciali con l'Europa e con l'Italia in particolare. Tale atteggiamento sembrò più dettato dalle minacce che da una reale convinzione.

Sancara ha recentemente pubblicato sulla Libia:

- Gheddafi in Italia - in occasione della recente visita in Italia
- In Libia un'altra storia - in occasione dell'inizio delle recenti rivolte in Libia
- Ancora Libia - in occasione delle prime repressioni di Gheddafi
- Libia: alcune riflessioni - a seguito dell'intervento militare
- Libia: per ora solo interrogativi - a seguito arrivo dei ribelli a Tripoli

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