giovedì 17 febbraio 2011

Popoli d'Africa: Boscimani

I Boscimani (Bushman, in inglese) o San, sono ritenuti il gruppo etnico più antico dell'Africa, assieme ai pigmei dell'Africa centrale. Studi recenti suggeriscono che essi abitano il sud dell'Africa almeno da 22 mila anni (sono stati trovati anche scheletri compatibili con questo popolo di oltre 100 mila anni). Gli antropologi sostengono che essi costituiscono uno dei più antichi rami dell'evoluzione dell'uomo moderno. Per dirla in altre parole i boscimani sono la più realistica rappresentazione vivente di come era l'uomo migliaia di anni fa.
Oggi sono un gruppo di circa 90 mila individui che vivono nel grande deserto del Kalahari in Botswana (55 mila), in Namibia (27 mila) e in Sud Africa (10 mila).
Parlano una lingua della famiglia Khoisan e sono strettamente correlati con i Khoi Khoi (ottentotti) con cui costituiscono il gruppo etnico chiamato Khoisan. Sono piccoli di statura, tra i 150 e i 160 centimetri.
Sono un popolo nomade, dedito alla caccia (in particolare antilopi) e alla raccolta di quello che la terra offre (frutti, radici, bacche). Questa loro caratteristica - cacciare allo stesso modo gli animali allevati come quelli liberi - li ha costretti, una volta venuti a contatto con le popolazioni di allevatori bantu e con gli ottentotti a rifugiarsi verso sud. Successivamente, una volta a contatto con i coloni boeri, per lo stesso motivo, sono stati costretti a rifugiarsi nel Kalahari, una delle terre più povere. Sempre trattati in malomodo.
Solo grazie alla loro straordinaria conoscenza di un ambiente ostile come quello del deserto (raccontato in modo a mio avviso emozionante da Wilbur Smith in La spiaggia infuocata) essi sono in grado di sopravvivere. Per la caccia usano frecce avvelenate con una specie di euforbia (Euphorbia damarana).
La cultura dei boscimani è oggi quasi completamente scomparsa. Sono spesso costretti a lasciare i loro territori per spostarsi in villaggi situati in zone non idonee alla caccia o alla raccolta. In Sudafrica essi sono stati assorbiti nel gruppo dei coloured. In Namibia oggi, oltre ad essere discriminati, svolgono i lavori più umili spesso per conto dei bianchi. In Botswana, dove sono più numerosi, assieme alla difficoltà di relazione con gli altri abitanti, i San rischiano di compromettere definitavemte lo loro esistenza. Infatti essi vivono nel territorio del Central Kalahari Game Reserve, dove negli anni '80 sono stati scoperti importanti giacimenti di diamanti (sono state già fatte concessioni alla Gem Diamonds per lo sfruttamento).
Da allora il governo del Botswana ha iniziato una vera e propria opera di distruzione del loro territorio, allo scopo di trasferirli altrove, promettendo un non richiesto inserimento nella "civiltà". Nel 1997 furono effettuati i primi sfratti forzati. Nel 2002 e nel 2005 vi furono operazioni ancora più aggressive con la chiusura delle fonti d'acqua e la distruzione delle riserve idriche. Nonostante i boscimani nel dicembre 2006 abbiano vinto una causa contro il governo (vedi la scheda di Survival sui Boscimani e sulla loro lotta) le cose non sono cambiate e mentre il governo sfrattava dal Game Reserve i leggittimi abitanti, autorizzava la costruzione di un lussuoso resort turistico. Recentemente, esattamente il 27 gennaio 2011 i boscimani hanno segnato un'importante vittoria, poichè la Corte Suprema ha riconosciuto il loro diritto all'acqua (leggete su questo tema l'interessantissimo articolo di Laura Pavesi sul sito Il Cambiamento).

Quest'opera di soppressione (che di fatto è una scientifica pulizia etnica) di un'intera popolazione indifesa è un atto barbaro, non solo nei confronti di quel gruppo di persone, ma verso l'intera umanità. Si stanno in questo modo tranciando di netto i legami con un pezzo importante del passato remoto dell'uomo, di cui un giorno forse ci pentiremo.

Si può sostenere la campagna a favore dei Boscimani: sul sito Survival International vi sono tutte le informazioni. Aiutate a diffondere.


Vi segnalo il sito della lotta dei boscimani per la loro terra, I Want 2 go home

Vai alla pagina di Sancra sui Popoli d'Africa

Nessun commento:

Posta un commento