martedì 3 maggio 2011

Osama Bin Laden e l'Africa

La vita, le azioni e ora la morte di Osama Bin Laden sono avvolte dal mistero. Leggendo sulla carta o sulla rete, notizie sul suo conto si rincorrono e si contraddicono con una impressionante velocità. Realtà, fantasia e opportuno "depistaggio" si fondono in modo complesso, tale da mettere in discussione - a qualsiasi persona di buon senso e con un normale grado di "ragionevole dubbio sull'informazione" - l'intera sua vita e perfino l'immagine che tutti noi abbiamo di lui e della sua rete terroristica.
Lascio ad altri il compito di mettere in dubbio - sempre legittimo su questi temi - i vari episodi e le contraddizioni della sua vita e della sua morte.
Bin Laden però ha significato - e secondo alcuni significa ancora - molto anche in Africa.
Le ragioni sono molte. In primo luogo la presenza, in Africa, di una forte componente islamica nella popolazione. L'islam resta la prima religione professata nel continente e la componente sunnita, fatta eccezione per alcune aree dell'Africa Orientale in cui prevalgono gli sciiti, è maggioritaria ovunque. In secondo luogo l'Africa ha - suo malgrado - una densa quantità di povertà, di illegalità, di ingiustizie e di assenza dello stato, substrato su cui più facilmente aderiscono l'integralismo e l'estremismo, non solo quello islamico. Infine, per un periodo che va dal 1991 al 1996 Osama Bin Laden ha stabilito la sua base in Sudan, precisamente a Khartoum.
Quando nel 1991 Osama venne espulso dal suo paese, l'Arabia Saudita, a pochi anni (1988) dalla nascita, secondo gli storici, della rete terroristica internazionale Al Qaeda, venne accolto a braccia aperte dal regime sudanese guidato da Omar al Bashir (ancora oggi al potere) e dall'ideologo Hasan al Turabi (che ieri ha definito la morte di Osama come un momento di estrema tristezza per l'intero islam). Nel 1995 Re Fahd d'Arabia gli revocò la cittadinanza, congelando i suoi numerosi beni (Osama discendeva da una ricchissima famiglia araba). Osama fin dalla prima guerra del Golfo (1991) aveva condannato l'Arabia Saudita per l'appoggio dato agli americani in quella circostanza e successivamente aveva colpito interessi americano in Arabia e in Yemen.
Quando nella primavera del 1996 Osama Bin Laden venne espulso dal Sudan (su pressioni americane ed egiziane), colpevole di aver organizzato nel giugno 1995 - assieme a quello che oggi è considerato suo successore alla guida della rete di Al-Qaeda, l'egiziano Ayman Al Zawahiri un fallito attentato al presidente egiziano Mubarak durante un vertice ad Addis Abeba, era già un uomo tenuto "sotto strettissima osservazione" dalla CIA. Si rifugerà in Afghanistan, protetto dal regime dei talebani, da dove continuerà addestrare gli uomini della rete. Del resto Bin Laden era già accusato di aver addestrato gli autori del massacro, avvenuto a Mogadiscio in Somalia nell'ottobre 1993 di 18 militari americani.
In Sudan Osama viene in contatto con un'altro terrorista internazionale, il venezuelano Ilich Ramirez Sanchez, detto Lo Sciacallo, legato al terrorismo palestinese, che nel 1992 giunge in Sudan, dopo essere stato espulso dalla Siria e poi della Giordania. Sanchez non ha mai nascosto una grande ammirazione per Osama Bin Laden. Ma nel 1994 il governo di Khartum lo vendette ai servizi segreti francesi in cambiom, si dice, di molto.
Si dice che il governo del Sudan nel 1996 tentò di vendere agli americani anche Bin Laden, ma il timore di un processo pubblico, in cui Osama avrebbe potuto rivelare i suoi contatti, innegabili , con i servizi americani quando combatteva in Afghanistan contro i sovietici (1979-1989), fanno desistere da questa ghiotta offerta.
Il 7 novembre 1997, un comando della Jamaa Isamiya, gruppo finanziato da Bin Laden, colpisce in Egitto, uccidendo a Luxor, 58 turisti e 4 egiziani.
Non passa neanche un anno e il 7 agosto 1998, quasi simultaneamente, avvengono i due attentati alle sedi diplomatiche americane di Nairobi (in Kenya) e a Dar El Salam (in Tanzania). Nel duplice attentato vi saranno 224 morti (di cui 12 statunitensi) e qualche migliaio di feriti.
La reazione americana sarà immediata: il 20 agosto, missili da crociera partono alla volta dei campi d'addestramento in Afghanistan e di Khartoum. In Sudan viene colpita una industria farmaceutica che secondo gli americani produceva armi chimiche (accusa mai provata, ma anzi smentita anche da tecnici italiani che vi lavoravano) oltre che il 50% del fabbisogno farmaceutico del paese.
Nel frattempo la rete di Bin Laden aveva colpito in altri luoghi del pianeta.
Poi arrivò l'11 settembre.......

In questi 10 anni trascorsi tra le Torri Gemelle e l'ufficializzazione della morte di Bin Laden, vi sono stati altri episodi attribuiti alla rete di Osama Bin Laden (Londra, Madrid, Istanbul e altri), nonostante il suo "isolamento" e una taglia sulla sua testa passata da 25 milioni a 50 milioni di dollari. Ma questa è un'altra storia.
In Africa in Somalia come in Sudan, in Nigeria come in Niger, nel Nord come a Occidente l'integralismo preme alle porte e la rete, che secondo alcuni è oramai sgretolata in tanti piccoli e conflittuali gruppi, continua ad attingere il suo nutrimento nella miseria.

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