martedì 26 ottobre 2010

XX Dossier Statistico Immigrazione 2010

Presentato oggi (26 ottobre 2010), in tutta Italia (per l'esattezza una trentina di diverse città, dal Nord al Sud) il XX Dossier Statistico sull'Immigrazione 2010, curato dalla Caritas/Migrantes e quest'anno sotto il motto "per una cultura dell'altro".
Vi posto una sintesi del ricco dossier, che nella forma completa affronta (la prima edizione risale al 1991), in oltre 500 pagine, tutti gli aspetti più rilevanti del fenomeno migratorio.
Dal 1 gennaio 2009 al 1 gennaio 2010 gli stranieri residenti in Italia sono aumentati di 343.764 unità, arrivando a superare i 4 milioni di persone (4.235.059).
In un precedente post avevo parlato dell'immigrazione africana in Italia e stilato la lista delle maggiori comunità africane presenti in Italia.
Gli africani sono aumentati in un anno di 60.265 (pari al 24,7% dell'incremento).


Una piccola parte (sono meno di 20 mila dal 1990 al 2009) è costituita da rifugiati, ovvero persone che hanno richiesto, e ottenuto, l'asilo politico. Sono persone che scappano da guerre e da persecuzioni.
Nel 2009 a fronte di 17.680 domande inoltrate in Italia di asilo politico (sono state esaminate 23.015 domande). Solo il 9,8% (2.250) ha ottenuto lo status di rifugiato (altri 6.815 una protezione umanitaria) e altri 13.950 domande sono state respinte.
La maggior parte dei richiedenti asilo giunti in Italia nel 2009 proveniva dall'Africa. Dalla Nigeria (3710), dalla Somalia (1490) e dall'Eritrea (865) in particolare.

E' ovvio che la stragande maggioranza del flusso migratorio avviene per motivi di lavoro (oltre all'asilo politico vi è una piccola componente legata alla tratta di esseri umani, prostituzione in testa), ovvero di persone che cercano di migliorare la propria vita (proprio come fecero nel passato milioni di italiani).

Un dato che mi sembra importante: gli iscritti stranieri nelle scuole italiane sono, per l'anno scolastico 2009/2010 673.592 (+ 7,1% rispetto all'anno scolastico-precedente - l'Africa aumenta del 8,4%). Ma la cosa interessante è che il 40% di questi ragazzi sono nati in Italia.
Gli stranieri rappresentano mediamente il 7,5% degli iscritti alle scuole italiane. Sono invece il 3,1% degli iscritti nelle nostre Università (ovvero 54.707).
Nello specifico, gli stranieri sono l'8,7% degli studenti delle scuole primarie (di cui 48,6% nati in Italia), l'8,5% delle scuole secondarie di I grado ( il 20,5% nati in Italia) e il 5,3% delle scuole secondarie di II grado ( l'8,7 % nati in Italia).
E' interessante notare come nella scuola d'infanzia (materne), che come è noto non appartiene al ciclo obbligatorio scolastico, gli stranieri sono il 8,1% (di cui il 74,9% nati in Italia).

La Caritas continua a rimarcare come "pregiudizi e chiusura sono il maggior ostacolo alla convivenza" e che " è tempo di rendersi conto che integrazione e pari opportunità vanno di pari passo, in un'intreccio di doveri ma anche di diritti".

Leggendo il lavoro minuzioso della Caritas/Migrantes sorge spontanea una domanda. Quanti, tra coloro i quali oggi occupano posti di rilievo in ambito politico italiano e che quotidianamente sono in televisione a sentenziare su i mali dell'immigrazione e sulla necessità di chiudere le frontiere con il filo spinato, si sono presi la briga, e il tempo (del resto sono pagati per questo) di leggere i dossier sull'immigrazione? Perchè l'impressione diffusa è che usino il verbo solo perchè dotati di tale virtù.

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