martedì 5 ottobre 2010

Mercenari: il secondo mestiere più antico del mondo

Combattere per denaro è il secondo mestiere più antico del mondo. Di soldati che combattevano per denaro (per mercede, appunto) si parla già nell'antica Grecia e all'epoca romana. Ma il vero salto di qualità del soldato prezzolato si ha nel Medioevo, quando i soldati di ventura potevano cambiare le sorti delle battaglie. Nacquero allora i "condottieri" (il cui termine sembra derivi da "condotta", ovvero il contratto stipulato dalle compagnie di ventura - forma organizzativa dei mercenari - con i governianti).
Nel corso del secolo scorso i mercenari hanno avuto un ruolo fondamentale nei conflitti africani, in molti colpi di stato e nella protezione personale, ben oltre la legalità, di vari dittatori e presidenti, più o meno legittimamente eletti. Inoltre, attraverso la rete dei servizi segreti e alle relazioni con le compegnie minerarie e petrolifere, hanno contribuito al controllo di territori ricchi di risorse e geopoliticamente strategici.
Le guerre di indipendenza africana negli anni 50-60, sono stati i primi terreni di battaglia dove mercenari di ogni parte del mondo hanno messo alla prova i loro servizi.
La guerra di indipendenza in Congo Belga (poi Zaire e oggi repubblica Democratica del Congo) è stato il luogo da dove è iniziato e si è diffuso l'utilizzo di mercenari in Africa. In particolare il tentativo secessionista del Katanga - sovvenzionato dalle ricche compagnie minerarie e dal governo belga- (che diede avvio a quella nota come Crisi Congolese) vide protagonisti alcuni capi mercenari: come il belga Jean Schramme , il colonnello francese Bob Denard (che ritroveremo successivamente in altre aree africane), il francese Roger Faulques (paracadutista, amico di Denard), l'irlandese Mike Hoare (chiamato Mad Max, coinvolto nel 1978 in un golpe alle Seychelles, appoggiato da Sudafrica e Stati Uniti) e il tedesco Siegfreid Muller (che aveva combattuto nell'esercito di Hitler, emigrato in Sudafrica).
Jean Schramme, che era emigrato nel Congo a 18 anni era un proprietario di piantagioni. Allo scoppio della guerra arruola una milizia di 123 unità tra cui 15 italiani mettendosi al servizio delle società minerarie (della qual cosa vi rimando all'interessante lavoro di Ippolito Edmondo Ferrario "Mercenari: Gli italiani in Congo 1960", edito da Mursia). Dopo anni di lotta l'avventura si chiuse nel 1967, quando Schramme e i suoi uomini tentarono - per conto di Moise Ciombe - senza successo di destituire Mobuto Sese Seko.
Schramme, rifugiatosi in Ruanda, ritornò in Belgio (nel 1986 fu anche condannato in contumacia per l'uccisione di una spia), riparò in Portogallo, da dove, protetto dai servizi segreti scappò in Brasile, dove morì nel 1988.
Bob Denard (al centro nella foto), pseudonimo di Gilbert Bourgeaud, soprannominato "chien de guerre" è un personaggio leggendario nella storia "parallela" politica africana. Combattente nell'esercito francese in Indocina e Algeria, dal 1952 al 1957 fu nella polizia coloniale in Marocco e poi nei servizi segreti francesi durante la guerra d'Algeria. Negli anni '60 fu, come abbiamo visto, in Katanga e poi attivo in Zimbabwe, Yemen, Iran, Nigeria, Benin, Gabon, Angola, Zaire, RD Congo e nelle Comore (dove partecipò a ben quattro golpe, il primo nel 1978, l'ultimo nel 1995) e dove alla fine decise si fermarsi, convertendosi all'islam e sposandosi ben sette volte. Negli anni ottanta ha subito numerosi processi in Francia (uno anche in Italia accusato da Guido Papalia di reclutare mercenari negli ambienti dell'estremismo di destra) che portarono alla luce legami con i servizi segreti francesi. Bob Denard è morto nel 2007, a 78 anni, oramai consumato dall'Alzheimer.

Dopo il Congo, vi fu il Biafra, poi l'Angola, poi ancora la Sierra Leone e molte altre, come le Seychelles o le Comore, in cui l'opera dei mercenari (quelli nominati e molti altri tra cui l'italiano Daniele Zanata - alias Daniel Van Horne- e il britannico Simon Mann, coinvolto nel golpe del 2004 in Guinea Equatoriale che portò all'arresto del figlio dell'ex lady di ferro britannica Margaret Thatcher) si è resa indispensabile.

Nel 1977 la comunità internazionale si è sentita in dovere di sottoscrivere un protocollo aggiuntivo alla Convenzione di Ginevra che all'art.47 ribadisce che i mercenari non rientrano nelle norme della Convenzione stessa (tale articolo non è stato mai ratificato da Francia e Stati Uniti).
Del resto, la normativa nei vari paesi è differente. Per l'Italia non è possibile far parte di truppe al soldo di un'altro stato, mentre per gli USA la legge lo permette. L'Austria fa cadere la cittadinanza ai suoi cittadini mercenari mentre la Svizzera riconosce solo le guardie svizzere al servizio del Vaticano.

Nel 1989 in Sudafrica nasce la più conosciuta società militare privata: la Executive Outcomes, fondata da Eeben Barlow (al centro, nella foto), già a capo delle forze speciali sudafricane durante l'apartheid e "cacciatore" di attivisti neri nei paesi limitrofi del Sudafrica.
L'organizzazione fu attiva (nel senso che stipulò contratti) in Angola, in Sierra Leone, in Indonesia e Papua Nuova Guinea. Fu al servizio di governi e soprattutto di grandi multinazionali quali la De Beers (diamanti), la Chevron (petrolio), la JFPI Corporation (holding), la Texaco (petrolio) e la Rio Tinto Zinc (miniere).
La Executive Outcomes fu ufficialmente sciolta il 31 dicembre 1998.
Altre compagnie di PMC (Private Military Company) sono nate in quegli anni e continuano ad operare. Tra di esse: la Sandline International (che ufficialmente annuncia la cessazione delle attività nel 2004), la Lifeguard, la Saracen, l'AirScan e molte altre.
I luoghi di intervento sono poi stati il Kuwait, la Bosnia, l'Afghanistan, la Cecenia e l'Iraq. Insomma ovunque c'è una guerra e dove non c'è basta inventarsela (o semplicemente inventare un pericolo).
In Iraq durante la seconda guerra del Golfo sono stati impegati 30 mila uomini. Solo gli Stati Uniti nel periodo 1994-2002 hanno stipulato oltre 3000 contratti con società militari private per un giro d'affari da 100 miliardi di euro all'anno (fonte Wikipedia)

Come scrive Christopher Wrigley, in un articolo del 1999, "The Privatisation of Violence:New mercenaries and the state" e oggi reperibile presso il sito del CAAT (Campaign Against Arms Trade), i mercenari sono vecchi almeno quanto le guerre.



1 commento:

Carpe Diem ha detto...

Ciao, mi permetto di segnalare sull'argomento un nuovo libro:
Mercenario. Dal Congo alle Seychelles. La vera storia di "Chifambausiku" Tullio Moneta. di Giorgio Rapanelli, Ippolito Edmondo Ferrario, edizioni lo scarabeo, Milano.

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