giovedì 21 ottobre 2010

Il World's Woman Report 2010 in occasione della Giornata Mondiale della Statistica

Ieri, 20 ottobre 2010, è stata la prima Giornata Mondiale della Statistica. Un evento voluto per sottolineare la grande importanza dei servizi di statistica, nazionali e internazionali, nell'ambito della conoscenza di innumerevoli settori della ricerca e dello studio sociale, culturale ed economico. Insomma un omaggio (doveroso) a quanti quotidianamente si dedicano a raccogliere ed elaborare dati che ci permettono di comprendere, meglio e a fondo, la realtà in cui viviamo.

Nell'occasione si è voluto far coincidere nella stessa giornata la pubblicazione del World's Woman Report 2010, la cui prima pubblicazione avvenne nel 1991 e che dal 1995 viene aggiornato ogni 5 anni. E' un lavoro di grande approfondimento che abbraccia tutti gli aspetti del vivere al femminile. Da quelli generali (nel mondo gli uomini sono 57 milioni in più delle donne), a quelli legati alla salute (ovunque nel mondo le donne vivono di più), all'educazione (2/3 dei 774 milioni di analfabeti del mondo sono donne), al lavoro (il 52% delle donne è inserita nel mondo del lavoro, mentre lo è il 77% degli uomini), all'ambiente, alla povertà alla violenza.

In questo blog ho gia affrontato la questione al femminile in Africa. Rispetto, ad esempio, alla presenza delle donne nella politica, alla mortalità materna o agli stupri di massa, in relazione anche agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Ritenendo che il ruolo femminile nel mondo, e in Africa in particolare, necessità di una grande attenzione perchè è la chiave principale della trasformazione (e dello sviluppo).

Dell'interessante rapporto sulle Donne del Mondo, vi sono alcune cose che mi preme sottolineare.
Premesso che ovunque le donne vivono di più, il Giappone è il paese dove l'aspettativa di vita femminile alla nascita è più alta, con 86 anni - l'Italia, al 5° posto è a 84 anni. Viceversa, lo Zimbabwe e l'Afghanistan con 44 anni è il luogo dove le donne vivono meno. Si vive poco in Swaziland (45), Lesotho (46), Nigeria e Centrafrica (48) o in Angola, RD Congo, Guinea Bissau, Mali, Sierra Leone e Mozambico (49).
Le donne vivono, in Africa, di più in Libia (77), Tunisia e Maurizio (76), Algeria e Capoverde (74), Egitto (72).

Nei paesi dell'est e nel nord del mondo in genere, il 99-100% delle donne adulte sono capaci di leggere e scrivere (in Italia, 99%). Non è così ovunque, anzi. In Niger solo 15% è in grado di farlo, in Mali il 18%, in Burkina Faso e Ciad il 22%, in Etiopia il 23% e in Sierra Leone il 29%.
Il primato positivo africano è della Guinea Equatoriale (89%), seguita dal Sudafrica (88%), dallo Swaziland (86%), il Gabon e Sao Tomè (83%) e la Libia (81%).

Il 50% dei 33 milioni di individui sieropositivi all'HIV del mondo sono donne. Diventano però il 59% in Africa dove vi sono 22 milioni di sieropositivi (ovvero il 66% dei sieropositivi del mondo).
I dati si riferiscono al 2007 e dicono anche un'altra cosa : che i sieropositivi all'HIV erano 29,5 milioni nel 2001 e sono diventati, appunto 33 milioni nel 2007. Che nel 2005 vi erano stati nel mondo 2,2 milioni di morti per HIV/AIDS e che nel 2007 sono scesi a 2 milioni.

Nel report vi sono anche dei dati, che seppur parziali, raccontano di una situazione drammatica - in ogni parte del mondo - rispetto alle violenze fisiche (e quella sessuale in particolare) verso le donne.
Dei paesi che hanno fornito i dati, il 12% delle donne hanno subito violenze fisiche nella loro vita ad Hong Kong, mentre il 59% in Zambia, il 51% nella Repubblica Ceca e il 48% in Mozambico e Australia. (l'Italia è al 19%).
Per quanto riguarda le violenze sessuali il dato è - ammesso che sia possibile - ancora più allarmante dal 4% delle donne dell'Azeibargian (il 5% in Francia, il 23% in Italia) al 44% delle donne in Messico.

Infine il report (pag.135) produce anche i dati sulle mutilazioni genitali femminile (sul tema ritornerò con un apposito post) che sottolinea come - nonostante alcuni sforzi delle organizzazioni internazionali e delle organizzazioni non governative - la situazione resta ancora drammaticamente tragica.
Oltre il 90% delle donne (15-49 anni) della Guinea, dell'Egitto e dell'Eritrea sono mutilate, mentre lo sono oltre il 50% delle donne del Burkina Faso, dell'Etiopia e del Mali.
Ma il vero dato sconcertante è che tra il 1999 e il 2005 i tassi sono calati di pochissimo e in alcuni casi come il Burkina Faso e lo Yemen, sono additittura aumentati.

Un report che vi consiglio di leggere, per conoscere.

Nessun commento:

Posta un commento