lunedì 27 settembre 2010

Obiettivi di Sviluppo del Millennio


In questi giorni si è parlato molto degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium Development Goals o MDGs) in relazione alla 65° Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dove sono stati evidenziati, dai media mondiali, gli interventi del presidente francese Sarkozy e del presidente americano Obama sulla riduzione della povertà nel mondo.
Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio furono assunti con la Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite, firmata nel corso della 55° Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel settembre 2000, da tutte le 191 nazioni aderenti all'ONU. Esse si sono impegnate a raggiungere gli otto obiettivi prefissi entro il 2015.

Gli obiettivi e i sottobiettivi sono i seguenti:

1- Sradicare la povertà estrema e la fame
Ovvero: Ridurre del 50% la popolazione mondiale che vive con meno di 1 dollaro al giorno (rispetto al 1990), garantire piena e produttiva occupazione e un lavoro dignitoso a tutti, compreso donne e giovani, ridurre del 50% (tra 1990 e 2015) la percentuale di popolazione che soffre la fame (vedi post su questo tema).
2- Garantire l'educazione primaria universale
Assicurare entro il 2015 che tutti, maschi e femmine, possano terminare il ciclo completo della scuola primaria.
3
- Promuovere la parità dei sessi e l'autonomia delle donne
Ovvero: eliminare la disparità dei sessi nell'insegnamento primario, uguale retribuzioni nel lavoro alle donne e pari rappresentatività nei Parlamenti.
4- Ridurre la mortalità infantile
Ridurre di 2/3 la mortalità infantile sotto i 5 anni ( vedi post sul tema)
5- Migliorare la salute materna
Ovvero: ridurre di tre quarti la mortalità materna e rendere possibile, entro il 2015, l'accesso ai sistemi di salute riproduttiva
6- Combattere l'HIV/AIDS, la malaria e altre malattie
Ovvero: bloccare la diffusione dell'HIV/AIDS e invertire la tendenza, garantire l'accesso universale alle cure e bloccare entro il 2015 l'incidenza della malaria e delle altre malattie importanti (come la tubercolosi).
7-Garantire la sostenibilità ambientale
Ovvero: invertire la perdita di foreste e risorse ambientali, ridurre del 50% il tasso di popolazione senza accesso all'acqua potabile e agli impianti igienici e ottenere un miglioramento significativo della vita di almeno 100 milioni di abitanti delle baraccopoli (entro il 2020).
8-Svilup
pare un partenariato mondiale per lo sviluppo
Sviluppare il sistema commerciale e finanziario fondato su regole non discriminatorie, tenere conto dei bisogni dei paesi meno sviluppati (compresa la cancellazione dei debiti), rivolgersi ai bisogni speciali dei paesi senza accesso al mare e insulari, occuparsi in maniera globale dei debiti dei paesi in via di sviluppo, favorire la cooperazione tra aziende farmaceutiche per rendere le medicine essenziali disponibili ed economicamente accessibili, favorire l'accesso alla comunicazione e all'informazione (internet).

Gli obietti
vi vengono monitorati attraverso 60 indicatori ufficiali che sono aggiornati e consultabili on line nel sito indicato. Questo permette a tutti di verificare i progressi verso il raggiungimento degli obiettivi medesimi.
Nel sito ufficiale delle Nazioni Unite sugli Obiettivi del Millennio è possibile avere inoltre tutte le informazioni, i database completi e il resoconto delle iniziative in corso.
L'ultimo r
eport (datato giugno 2010) aggiorna sullo stato complessivo degli obiettivi.
Vi segnalo anche la campagna Stand Up Take Action - Campagna del Millennio voluta dalle Nazioni Unite.

Appare evidente che gli obiettivi, ambiziosi e sotto alcuni versi idealistici, rappresentano una "battaglia per un altro mondo possibile", perchè in altre parole significa dare un futuro a tutti. Forte è stato il richiamo ai governanti dei paesi ricchi che "spendono troppo per proteggersi da se stessi e troppo poco per creare le condizioni per un mondo di pace".
Il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del millennio deve essere una priorità politica. Il non concentrarsi su questi temi equivale ad essere miopi, poichè le conseguenze ricadranno sulle generazioni future, sui nostri figli. Non solo le questioni legate alla povertà (ingiusta per definizione in questa epoca), ma anche i problemi legati al clima, alla biodiversità, alle foreste e all'acqua sono talmente universali che richiedono un intervento, ora.
Certo alcuni segnali di attenzione vi sono stati nella recente Conferenza di verifica per l'attuazione degli obiettivi, conclusasi il 22 settembre scorso (vedi documento finale) come la centralità attribuita al tema del raggiungimento degli obiettivi e al suo coordinamento (questione non scontata) e alcuni investimenti specifici, come quello sull'obiettimo madre-bambino. Certo permangono dubbi ed ostacoli, così come resta la centralità del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e della Banca Mondiale che certo non sono del tutto esenti (anzi) da responsabilità sullo stato attuale del pianeta e in particolare dei Paesi in via di Sviluppo.



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