giovedì 5 agosto 2010

Ancora un libro, un'altra storia

Un libro scritto bene. Una storia che ci porta ai primi del '900, inizialmente a Lisbona e successivamente nella colonia portoghese di Sao Tomè e Principe. Certo una storia d'amore come tante (nulla di male), ma inserita in un contesto complicato quale il rapporto tra il colonialismo portoghese e quello inglese, tra le accuse di schiavismo e la nuova aristocrazia anglosassone.
Il portoghese Miguel Sousa Tavares, scrive "Equatore" nel 2003 (in Italia è edito, nel 2005 dall'Editrice Cavallo di Ferro) con una grande attenzione ai particolari.



Sao Tomè e Principe è un microstato ( circa 165 mila abitanti) composto da due isole nel golfo di Guinea, a 250 km dalla costa del Gabon. le isole sono poste sull'equatore. raggiunte dai portoghesi nel 1400. Le terre vulcaniche furono ritenute perfette per l'agricoltura e in particolare per la coltivazione della canna da zucchero. Vennero fatti affluire -per lavorare la terra - molti schiavi africani, soprattutto dall'Angola. Nel XIX sec., con il declino della coltivazione della canna da zucchero, furano introdotti il cacao e il caffè. Nonostante il Portogallo avesse abolito la schiavitù ufficialmente nel 1876, i proprietari terrieri mantennero fino alla metà del 1900, un'assoluta autorità nei confronti dei braccianti. Verso la fine del 1950 in Gabon si formo il Movimento di Liberazione, che grazie anche alla caduta della dittatura in Portogallo, ottenne l'indipendenza il 12 luglio 1975.
Dall'indipendenza Sao Tomè e Principe ha avuto una vita relativamente tranquilla. Una certa stabilità di governo, e dagli anni '90, un regolare ricorso alle elezioni multipartitiche. Un colpo di stato incruento, nel 2003, si risolse con un accordo con i militari.
Sao Tomè e Principe è uno dei due stati africani che hanno avuto due donne primo ministro (l'altro è la Liberia, con due donne presidente - vedi post
Donne Africane e Potere). L'economia è basata essenzialmente sull'esportazione del cacao. Il 2 agosto 2010 l'opposizione ha vinto (pur senza conquistare una maggioranza assoluta) le elezioni. Sao Tomè e Principe mira a diventare, entro i prossimi 8 anni, un produttore di greggio. A marzo il governo ha iniziato il processo di assegnazione di 7 dei 19 giacimenti petroliferi individuati nel Golfo di Guinea.
C'è da scommettere che la relativa stabilità sia destinata a finire.



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